Raccontata ai piedi del Monte Maio nell’Antica Terra di Lavoro, oggi la storia di Vincenzo Del Seni potrebbe essere quella di ogni contadino suonatore e cantore della nostra penisola. Vincenzo, Orfeo dalle mani callose ma agili, è un eroe dei nostri tempi e il suo organetto non è un curioso e simpatico oggetto da museo delle tradizioni popolari, ma una scatola di nostre memorie, poetiche e musicali che, come fenomeni carsici, filtrano e riemergono anche nella musica viva dell’oggi, evocando ritmi, melodie, voci e movimenti che hanno sapore di acqua sorgiva e i colori che la mano sapiente della natura depone sulle ore felici e sugli addii della nostra vita.