You are using a browser that is not supported by this website may not work correctly. Please try using Chrome, Safari, Firefox, Edge or Opera.
We use cookies to ensure the website functions properly. These, for example, will keep you logged in, will track performance and can be used for marketing purposes. Read more about our cookies or choose which cookies you accept on this page.
Questa seconda silloge è una raccolta di piccoli quadri emozionali che trattano dell’amore nelle sue molteplici declinazioni. Momenti in cui l’azione è rarefatta se non assente, in cui le emozioni regnano in un mondo evocativo, in attesa di qualcosa o qualcuno. Solo nell’attesa infatti, scopriamo chi siamo. Per il mio sentire, l’emozione è anche artefice della conoscenza, è uno stato psichico fatto di continui abbagli, di immagini che colpiscono l’animo e favoriscono il ricordo delle cose, di noi stessi. È la parte più esposta, la più sensibile, il nostro periscopio sul mondo. Dai miei versi emerge un grande unico bisogno: la pace interiore, l’affrancamento dal dolore di vivere. Quest’ultimo, particolarmente accentuato in questo tempo di pandemia, in cui, più che mai, è necessario che l’amore regni sovrano e illumini le nostre azioni.