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“Il redattore capo della «Gazzetta di N… …» correva nervosamente su e giù per la vasta sala della redazione. Teneva un numero della gazzetta in mano, allora uscito dal torchio, e l’agitava furiosamente, gridando e bestemmiando a scatti. Il redattore era un omiciattolo dal volto angoloso, magro, ornato d’una barbetta nera e di un paio d’occhiali d’oro. Sbatteva i piedi con forza sul tavolato della stanza, sgambettando e girando intorno alla lunga tavola, coperta di giornali spiegati, di bozze di stampa e di fogli di «originale», che stava in mezzo alla sala. Vicino a questa tavola, con una mano appoggiata sull’orlo di essa, stava in piedi l’amministratore, un grande uomo biondo, non più giovane, il quale osservava il redattore coi suoi occhi allegri e chiari, mentre un sorriso si disegnava sul suo grosso faccione.“
Il burlone, Maksim Gor'kij
Maksim Gor'kij, pseudonimo di Aleksej Maksimovič Peškov, (Novgorod, 28 marzo 1868 – Mosca, 18 giugno 1936) è stato uno scrittore e drammaturgo russo. La lotta contro la miseria, l'ignoranza e la tirannia sono le costanti di tutta l'opera dello scrittore, che è considerato il padre del realismo socialista.