You are using a browser that is not supported by this website may not work correctly. Please try using Chrome, Safari, Firefox, Edge or Opera.
We use cookies to ensure the website functions properly. These, for example, will keep you logged in, will track performance and can be used for marketing purposes. Read more about our cookies or choose which cookies you accept on this page.
Non si riconoscerebbe certo l’autore de L’Assommoir, di Germinal, de La Terre…. nelle pagine squisitamente romantiche dei Nouveaux Contes à Ninon, apparsi dopo i primi Contes à Ninon, che fecero notare Emilio Zola nel 1864 a Parigi, allorch’egli combatteva con la povertà e con le umiliazioni!… Eppure, in queste storielle (non saprei tradurre meglio la parola contes) si scorgono i germi delle future opere del possente romanziere realista. Aspiriamo il profumo del romanzo Le rêve, ma troviamo pure addentellati dei futuri romanzi sociali, accesi di zolfo e liberi. E nella poetica dedica “a Ninetta” leggiamo il modo d’intendere l’arte interpretando il vero, proprio di Emilio Zola, e cenni autobiografici di lui, che hanno l’accento della sincerità, come le descrizioni campestri delle Storielle.